Perchè non dobbiamo ascoltare gli economisti del FMI

Se sentite parlare un economista del FMI, l’atteggiamento migliore che possiate avere è quello di tapparvi le orecchie e cominciare a cantare: non sarà maturo, ma, viste le ultime previsioni di questi geni dell’economia, eviterete un’inutile arrabbiatura

FMI

(ripubblicazione articolo dell’8 aprile 2014)

Non c’è bisogno di un grande commento qui, immaginate soltanto di mettere in uno stesso grafico l’andamento del tasso di disoccupazione di alcune economie europee in modo da confrontare le previsioni del FMI con ciò che realmente è accaduto.
Qualcuno si farà una grassa risata, altri si arrabbieranno di brutto:

Le linee tratteggiate sono le previsioni dei grandi economisti del FMI, mentre le linee intere rappresentano la realtà dei fatti.

Lasciamo pure perdere, per ora, il caso di Cipro (solo perchè la crisi a Cipro è scoppiata un anno fa, quindi non c’è ancora molto da dire sulle previsioni future del FMI), per l’Irlanda è stato più o meno indovinato il trend (anche se la situazione è nettamente peggiore di quella prevista), ma i casi di Portogallo e, soprattutto, Grecia ci fanno venire la depressione.

Facciamo un gioco, andiamo a prendere le previsioni del FMI dello stesso anno del Portogallo (2010) sul tasso di disoccupazione per l’Italia:

Ridicoli.

 

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