Quando la banca centrale di un paese alza i tassi di riferimento di 100 punti base in un colpo solo ed il mercato ignora completamente la notizia, allora è il segnale che l’economia è seriamente nei guai
La settimana scorsa, la banca centrale russa ha alzato i propri tassi di riferimento dal 9,5% al 10,5% in un giorno con la speranza di frenare la svalutazione del rublo.
Il dramma è che non è andata esattamente così:
Le prime quattro frecce indicano gli interventi della banca centrale fatti con riserve in valuta estera (Mosca sta comprando rubli a man bassa per cercare di sostenere la propria valuta), ma il giochino, lo si vede dalla costante riduzione della lunghezza delle frecce, non funziona più.
È agghiacciante vedere come il mercato non abbia praticamente reagito al rialzo dei tassi di 100 punti base (indicato dalla parte cerchiata).
Uno zoom in quell’area ci fa vedere meglio che cosa è successo:
All’inizio dell’anno, i tassi di riferimento della banca centrale russa erano pari al 5,5%. Il 2014 è stato un anno da incubo per la Russia e, francamente, allo stato attuale non ci sono grossi motivi per credere che il 2015 possa andare meglio.
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