Troppe banche sono sopravvisute alla crisi, e questo è un problema

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Potrà sembrare paradossale, ma il fatto che molte banche che sarebbero dovute fallire durante la crisi si siano salvate (con i nostri soldi) può rappresentare un serio problema per l’economia

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L’Italiano Andrea Enria dell’European Banking Authority (EBA) ha rilasciato poche ore fa una dichiarazione che farà discutere e farà uscire, specialmente in Italia, il peggio del peggio dell’insopportabile buonismo della nostra classe politica:

“Sono convinto che troppe banche Europee siano state liquidate e siano sparite dal mercato, […], solo 40 banche Europee sono fallite, contro le 500 Americane”

Quando una banca fallisce, lo Stato dovrebbe teoricamente (grasse risate) tutelare i clienti di quella banca. Siccome questo non avverrebbe mai in un Paese come il nostro (specialmente in questo periodo), è meglio andarci piano col dichiarare che sarebbero dovute fallire più banche.
Tuttavia, dal punto di vista economico, Enria ha perfettamente ragione: se un’impresa sta per fallire allora non è detto che salvarla sia la cosa migliore per tutti, tutto dipende dalle condizioni a cui il salvataggio viene fatto.
Enria continua:

“I Governi hanno voluto salvare tutte le loro banche, e questo ha impedito la guarigione del sistema”

Parole sante, facciamo un esempio: la banca X, con sede in Italia, dichiara di essere in seria difficoltà finanziaria e teme di venir meno ai propri impegni con gli obbligazionisti e altri creditori entro breve tempo. Le altre banche, tutto sommato, si trovano in situazioni migliori della banca X. Il Governo si trova di fronte ad una situazione difficile: è meglio lasciar fallire la banca e “salvare” i clienti con il denaro pubblico, o è meglio salvare direttamente la banca ?
Normalmente si è deciso di salvare la banca, ma perchè questa si era trovata in crisi di solvibilità ? Andando a vedere i bilanci della banca X, si è scoperto che il tutto è partito dal mancato pagamento di alcuni mutui da parte delle famiglie, le quali non hanno potuto pagare magari perchè un membro della famiglia ha avuto problemi sul lavoro (come ad esempio un banalissimo licenziamento). Per via della crisi, i licenziamenti si sono moltiplicati rispetto alla norma, e questo ha impedito a molti di pagare varie rate del proprio mutuo sulla casa. Effetto finale: la banca si trova con molta meno liquidità rispetto a quella attesa, intanto le stesse persone che sono state licenziate non hanno più l’accredito dello stipendio sul conto corrente, il che danneggia ulteriormente la nostra banca X.

Qui subentra lo Stato, che decide di salvare la banca X iniettando liquidità nelle sue casse. Domanda, il problema è stato risolto ? No, d’ora in poi la banca X concederà prestiti con maggiore difficoltà creando una contrazione del mercato del credito, contrazione che azzopperà ogni possibile ripresa nell’economia, frenando il naturale meccanismo di guarigione del settore che si innesterebbe con il ciclo economico.

Ma non finisce qui, i debitori inadempienti che avevano mandato in crisi la banca X si rivolgeranno ora alla banca Y, Z, Q, ecc.
Queste potranno decidere se prestare denaro alle famiglie in difficoltà (fattore che potrebbe mandare in crisi di liquidità queste banche come nel caso della banca X) o si limiteranno a concedere mutui solo ai soggetti meno a rischio (quindi contribuendo alla contrazione del mercato del credito).
Tutto questo magico effetto domino è partito dal salvataggio della banca X.

Se invece lo Stato avesse deciso di salvare i clienti della banca X lasciando fallire quest’ultima, il danno finale sull’economia sarebbe stato minore, in quanto sarebbe semplicemente fallita una banca gestita in malo modo.

Oltre a questo, il salvataggio di una banca da parte del Governo viene fatto con i nostri soldi, con il denaro pubblico. Questo significa che il messaggio che passerà per i manager delle banche sarà: “Se facciamo bene ci guadagnamo, se facciamo male la banca non fallisce e pagano i contribuenti”: in ogni caso non ci sarebbero reali conseguenze per chi ha portato la banca in una situazione di forte passivo.

Quindi, per concludere, Andrea Enria ha pienamente ragione quando esprime la propria preoccupazione per i troppi salvataggi pubblici avvenuti in Europa (gran parte di questi in Spagna, ma anche noi ne sappiamo qualcosa grazie a Montepaschi, una banca che in un Mondo normale sarebbe già fallita da tempo), ogni salvataggio con il denaro pubblico è solo un voler rinviare un problema al futuro, quando potrà ripresentarsi con dimensioni 10 volte superiori all’inizio.
Ma prima o poi tutti i nodi vengono al pettine.

 

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