Da una parte Obama non vuole negoziare con i Repubblicani, dall’altra i Repubblicani vogliono costringere Obama ad entrare in gioco dichiarando, di fatto, la loro vittoria morale: in tutto questo lo Stato sta finendo i soldi
Un’immagine può dire più cose di mille parole:
Se non dovesse cambiare nulla, il Governo Federale Americano non avrà più soldi entro gli ultimi 10 giorni del mese, vale a dire che restano ancora 12 lunghi giorni per sperare che qualcosa cambi.
Ormai la tattica politica è chiara: i Repubblicani vogliono costringere Obama a scendere a compromessi con loro, dimostrando, di fatto, di avere un grosso potere politico rispetto ai Democratici e di riuscire ad indirizzare la politica economica del Paese anche quando il Presidente non è Repubblicano.
Se volete, è un po’ come quello che è successo in Italia con l’IMU. Il Pdl si è imposto con forza per “eliminare” l’IMU (in realtà la tassa ha solo cambiato nome, ma se leggete questo blog da abbastanza tempo dovreste già saperlo) soltanto perchè Berlusconi lo aveva promesso in campagna elettorale (aveva promesso anche la restituzione della corrispondente somma già pagata dagli Italiani, ma questa è l’ennesima Berlusconata). Negli USA, però, non si parla di una semplice tassa. Qui il rischio è il default di un Paese, ragione per la quale i Democratici dovrebbero alzare la voce e accusare in pubblica piazza i Repubblicani di irresponsabilità, ma per adesso nulla si muove da Sinistra.
Dodici giorni, dodici lunghi giorni che ci separano dal baratro.
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