USA: se Wall Street non scende adesso si rischia un cataclisma finanziario

Wall-Street-Bull

Tanti analisti, tra cui anche chi vi scrive, continuano a fissare l’andamento della borsa americana con preoccupazione: dopo un 2013 da record Wall Street deve assolutamente scendere, altrimenti si rischia un disastro finanziario

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I calcoli statistici indicavano il 14 Gennaio come la data della correzione ribassista della borsa americana. Effettivamente, il 13 Gennaio abbiamo visto una gran brutta seduta per Wall Street, tanto che avevamo parlato ormai di correzione imminente.

Cosa è successo in realtà ? Con buona pace di chi come noi aveva fatto molti calcoli a riguardo (in particolare, noi abbiamo usato 13 indicatori diversi), Wall Street non ha ancora corretto verso il basso.
Perchè siamo preoccupati da questa continua crescita della borsa ? Semplicemente perchè, in un regime finanziario normale, è pienamente “sano” vedere un’alternanza tra prezzi crescenti e prezzi decrescenti, proprio per la teoria della ciclicità dei mercati (nel caso vi interessasse approfondire il tema, vi consigliamo di vedere qui).

Intendiamoci, è molto difficile stabilire a priori quanto un ciclo finanziario potrà durare, ma è possibile rintracciare un indebolimento di un trend che precede un’inversione rialzista/ribassista.
Per Wall Street ci siamo trovati a rilevare una fortissima riduzione del trend rialzista con l’iniziare del 2014, calcolando che un buon momento per la correzione ribassista sarebbe stato proprio quel famoso 14 Gennaio di cui vi abbiamo parlato.
Non è stato così, ed il risultato si vede molto bene negli indici di “euforia” sui mercati finanziari:

Come vedete, l’euforia non è mai una buona cosa per la borsa, in quanto precede sempre un momento di correzione verso una fase di panico.
In particolare, l’euforia è malsana nelle fasi in cui le previsioni sui guadagni futuri delle società quotate sono in contrazione (nel modello, questi sono indicati con l’area grigio/blu).
Purtroppo, il grafico che vedete qui sopra sembra dirci che, data una fase di euforia, sia molto probabile vedere una contemporanea contrazione degli utili futuri delle società quotate, il che creerebbe un’ondata di vendite di massa sui mercati azionari, riportandoci dall’euforia al panico.

Siamo ancora certi che la correzione arriverà, questo grafico ne è un ennesimo indizio:

Questo è l’andamento storico dell’S&P 500, una piccola correzione ci porterebbe a circa 1650 punti, mentre una più pesante arriverebbe almeno a 1400 punti.
Il problema sta proprio qui, “almeno”: più la borsa cresce, più l’euforia aumenta, e l’euforia è una macchina che si alimenta da sola. Dopo mesi passati a comprare azioni su azioni, basterebbe che una grande banca o un grande fondo di investimento cominciasse a vendere asset (o, come in realtà capiterà, ad andare short) per vedere una rapida caduta da una situazione di euforia ad una di panico.
Quando e se arriverà il momento del panico, sappiate che sarà impossibile pronosticare un livello al quale posizionare il nostro “fondo del baratro”, c’è infatti chi prevede crolli di Wall Street addirittura più ampi di quello dei 1400 punti:

Questo scenario sarebbe ben peggiore di quello visto nel 2008.
Considerando che stiamo ancora pagando le conseguenze della crisi del 2008, che cosa possiamo aspettarci ?
Speriamo che la correzione arrivi presto, perchè vale sempre la regola secondo cui più si sale, più la caduta rischia di fare male.

Una piccola nota positiva: dopo tanto tempo l’indice che misura il sentiment sui mercati finanziari americani segna un indebolimento dei bulls (cioè di chi crede che la borsa salirà ancora) ed un rafforzamento dei bears (chi pensa che la borsa scenderà); siamo solo all’inizio dell’inversione di tendenza nell’indice, ma ci auguriamo davvero che questo sia un buon segnale:

 

 

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