Pochi giorni fa abbiamo commentato insieme uno studio di Société Générale riguardante i cosiddetti “cigni neri” presenti sui mercati finanziari, sembra proprio che uno di questi si sia manifestato
Société Générale (i cui studi d’ora in avanti saranno presi con più seria considerazione) ci ha azzeccato: è arrivato uno dei cigni neri di cui vi parlavamo poco tempo fa.
Vi ripropongo il grafico dei cigni:
Il cigno nero “meno improbabile” è proprio rappresentato dalla volatilità di Wall Street e dallo shock dei rendimenti sui bond USA, esattamente quello che sta accadendo ora.
Niente panico, i cigni neri (o, se preferite, le botte di sfiga) capitano, vediamo di inquadrare esattamente cosa è successo.
La causa
La Fed, tra lo stupore di tanti economisti, ha deciso di rallentare il QE già nel 2013, per poi spegnere le macchine stampa-Dollari nel 2014. Inoltre, aggiungiamo i nuovi dati che ci vengono dalla Cina riguardo all’indice PMI Cinese.
Le conseguenze
Si scrive “tapering”, si legge “scatenare il panico di chi ha sempre creduto che si potesse stampare moneta per sempre”. Per le conseguenze sui mercati finanziari, abbiamo davvero l’imbarazzo della scelta:
a) vendite da panico sul mercato obbligazionario USA:
b) l’oro crolla e perde oltre il 5% in un giorno:
c) crolla il prezzo dei bond a 10 anni
d) se preferite vederlo in un altro modo, ecco il tasso di rendimento dello stesso bond
Questo grafico è particolarmente spaventoso, gli analisti hanno piazzato una resistenza a 2,39%, superata quella si passa alla resistenza a 2,85%. C’è da sperare che la prima resistenza regga, ma per ora sembra essere stata superata con facilità.
e) crolla Wall Street
f) crollano i mercati in Europa:
FTSE MIB -3,09%
IBEX 35 -3,41%
DAX 30 -3,28%
FTSE 100 -2,98%
CAC 40 -3,66%
g) rally pauroso di Tokyo:
Abbiamo appena avuto una dimostrazione reale di quello che accade quando arriva un cigno nero sul mercato. Speriamo che tutto questo non duri a lungo.
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