Capire l’economia – Lezione 14: che relazione c’è tra Disoccupazione e Inflazione ?

lavoro disoccupazione

La stretta relazione esistente tra disoccupazione e inflazione sfugge sempre a molti politici, vediamo di fare chiarezza sull’argomento

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Una parentesi storica

Man mano che gli anni passavano e che la scienza della macroeconomia si arricchiva di nuovi capitoli, un’economista Britannico, Phillips, ipotizzò nel 1958 che esistesse, data una certa economia, una relazione  inversa tra tasso di inflazione (dei salari) e tasso di disoccupazione.

Successivamente altri due noti economisti, Samuelson e Solow, ripresero in mano gli studi di Phillips, e riuscirono a dimostrare in modo empirico che l’economista Britannico aveva ragione, nacque così la famosa curva di Phillips che esprime esattamente questa relazione inversa tra le due variabili:

La curva di Phillips è sembrata un’arma potentissima nelle mani degli economisti di tutto il Mondo in quel periodo, purtroppo però, negli anni Settanta, abbiamo cominciato ad assistere ad un aumento dell’inflazione (nel periodo del doppio shock petrolifero) accompagnato da un aumento della disoccupazione.
Da quel momento la curva di Phillips è stata messa in forte dubbio da molti economisti.

Risparmiando la parte matematica, non utile ai nostri fini, cerchiamo di chiarire quale fu l’errore di Phillips.

Dove sbagliò Phillips ?

Phillips, come molti economisti, trattò l’inflazione come se fosse una variabile lontana dall’economia reale, determinata in modo quasi “naturale”. Il ragionamento che faceva Phillips era troppo banale: se un’economia accelera, l’inflazione cresce. Questo non è sempre vero, e risulta essere una pesante semplificazione che viene fatta ancora oggi da tanti economisti. L’inflazione cresce in realtà solo perché crescono le nostre aspettative sui prezzi futuri.

Se gli Italiani si aspettano un aumento dei prezzi l’anno prossimo, i prezzi aumenteranno veramente. Perché ? Perché il commerciante aumenterà i prezzi sin da oggi per anticipare il rincaro futuro atteso, e così i nuovi contratti indicizzati all’inflazione prevista porteranno ad un aumento generalizzato dei salari, che si convertirà nuovamente in un aumento dei prezzi di consumo. Fu proprio questo l’errore di Phillips, non considerare le aspettative. Tuttavia, tenendo bene in testa questo concetto, la curva di Phillips rimane un discreto strumento di analisi macroeconomica, purché non si perdano mai di vista quelle che sono le aspettative sui prezzi di chi vive in una certa economia.

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