Che Cosa C’È Nel Bilancio Della Federal Reserve ?

The-Federal-Reserve-building-in-Washington-DC

Solo un pensiero: pregate che gli studenti negli USA siano sempre in grado di ripagare i propri debiti, altrimenti il sistema rischia il tracollo

http://blogs.reuters.com/macroscope/files/2013/06/The-Federal-Reserve-building-in-Washington-DC.jpg

(ripubblicazione articolo del 17 dicembre 2014)

C’è chi parla di “student’s loan bubble” e chi invece ritiene che Washington abbia fatto bene a concedere un aiuto così importante agli studenti negli USA, su questo non vogliamo esprimerci in questo post.

Quello che vogliamo farvi notare è, semplicemente, come una parte gigantesca del già enorme bilancio della Federal Reserve sia costituito da prestiti a studenti, ovvero giovani che spesso non hanno naturalmente un’idea ben precisa di che cosa faranno nella vita dopo l’università e, quindi, non sanno attualmente come ripagheranno i debiti che stanno contraendo per studiare:

Alla fine del 2012, la percentuale del bilancio della Fed che era costituita da prestiti agli studenti era pari al 37,2%, mentre ora siamo al 45,3%.

Stiamo parlando del debito privato maggiore che esista negli Stati Uniti (e probabilmente nel mondo):

http://www.window.state.tx.us/specialrpt/student_loan/images/graphics/D_student-loans-outpace-lg.png

Più di un trillione di dollari di debito, davvero notevole.

L’ultimo dato aggiornato che abbiamo a disposizione sulla percentuale di insolvenza dichiarata da chi contrae questo tipo di debito  pari al 13,7%.

Considerando che molti studenti che dichiarano di non poter ripagare il debito sono nullatenenti, possiamo dire che il 13,7% è una percentuale simile a quella dei soldi che lo Stato perde sugli student’s loans.

E a quanto ammonta il 13,7% di oltre un trillione di dollari ? Abbastanza da destare qualche preoccupazione, no ?
Forse no, quei 100-200 miliardi di dollari che saltano fuori da questo calcolo sono davvero poca roba se si pensa al QE messo in opera dalla Federal Reserve negli ultimi anni.
Tutto questo varrà solo fino a quando la Fed avrà il controllo della situazione, quando (e soprattutto “se”) le cose cambieranno, allora, dovremo riformulare completamente questo ragionamento.

 

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