Della serie “chiamali scemi”, in Polonia temono le politiche di austerità della Troika, e rimandano l’adesione all’Euro al 2015
Due anni fa, Varsavia salutava l’inizio della procedura per entrare nell’Euro con ottimismo e felicità. “Usciremo insieme dalla crisi con una moneta forte” diceva il Ministro delle Finanze Rostowski, lo stesso Ministro che ieri ha dichiarato: “Il target è chiaro, ma non c’è fretta”, un modo molto diplomatico per mettere in dubbio le politiche economiche (suicide) della Troika.
Caspita, vuoi vedere che l’arretrata Polonia sarà il primo paese a dire ufficialmente NO all’Euro ?
Chi dice poi che la Polonia è arretrata ? I numeri parlano abbastanza chiaro signori miei:
Perchè mai la Polonia dovrebbe accettare di vincolare la propria crescita (rischiando addirittura una depressione) per entrare nell’Euro ?
La sovranità monetaria conta, non è certo tutto, ma conta.
Incredibile vedere come sia cambiato il Mondo in pochi anni: c’era un tempo non molto lontano in cui tanti paesi avrebbero fatto carte false per entrare nell’Euro. Ora la risposta più carina che si può sentire è un “no grazie, non siamo interessati”.
In pratica l’UE viene trattata un po’ come sono trattati i testimoni di Geova, impressionante se ci pensate.
Per completare il quadro, guardiamo il cambio euro/zloty:
Lo zloty oggi vale meno di 0,25 €, l’adozione dell’Euro in Polonia porterebbe ad un collasso della bilancia commerciale Polacca.
Fa bene la Polonia a prendere tempo, e, soprattutto, ne ha pieno diritto.
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