I mercati finanziari si stanno letteralmente bruciando la Russia

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Il mercato ha sempre ragione e, ad oggi, le tensioni politiche tra Russia e Ucraina stanno portando all’implosione della Borsa di Mosca: Putin vorrebbe tanto attaccare Kiev, ma sa che non può

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Vladimir Putin ha un problema bello grosso e si chiama finanza. La finanza, al giorno d’oggi, è una delle grandi forze che governano il Mondo (andrebbe paragonata alla forza di gravità, potrebbe dire ironicamente qualcuno) e nulla – a maggior ragione una guerra – può pensare di muoversi senza passare attraverso il giudizio della finanza.

L’indice russo Micex è in caduta libera a causa delle vendite (o, meglio, di tutti quelli che stanno giustamente andando “short” su ogni asset che possa essere ricollegato alla Russia) cominciate dal giorno in cui in Crimea si sono viste le prime bandiere russe sventolare.

Guardate soltanto la carneficina degli ultimi giorni:

Facendo un calcolo, rispetto a 12 mesi fa il Micex è sceso del 20,4%, le recenti tensioni tra Mosca e Kiev sembrano avere solo accelerato la crisi in Russia.

Quello che ai mercati fa paura è il referendum per l’annessione della Crimea alla Russia.
Domanda: che cosa teme chi investe ? Che vicano i “sì” o i “no” ?
Il fatto è che i mercati temono più in generale l’incertezza, l’annessione della Crimea alla Russia non avrebbe, di per sé, un grande valore per chi investe.
Quello che conta veramente è il dopo-referendum: se la Crimea diventasse russa allora Putin si fermerebbe o cercherebbe di prendersi anche l’est dell’Ucraina ? Se la Crimea rimanesse in Ucraina possiamo credere che Putin accetterebbe passivamente l’esito del referendum ?
E i risultati del referendum saranno falsati o veritieri ? In caso di manipolazione è possibile che ci siano tensioni popolari in Crimea tra filo-ucraini e esercito locale ?
Ecco, tutte queste cose, strettamente connesse al referendum di domenica, sono i fattori a cui chi investe sta guardando con preoccupazione in questi giorni.
Sperando che il tutto si risolva pacificamente una volta per tutte, chi possiede asset legati alla Russia preferisce tirare i remi in barca e smettere di remare per qualche giorno, aspettando che le acque si calmino di nuovo.

 

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