Il Bitcoin è la risposta sbagliata ad una domanda giusta

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“R.I.P. Bitcoin”, mentre qualcuno continua a farsi incantare dalla cripto-valuta, traduciamo per voi l’editoriale di Edward Hadas per Reuters, un giusto necrologio del BTC

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Il Bitcoin non è ancora finito. Ma la pseudo-valuta è abbastanza vicina al collasso da meritare una precoce analisi in retrospettiva.

La mia previsione è controversa. Molti ferventi sostenitori del Bitcoin sono certi che questa valuta libera da ogni governo sia una cosa seria. Il loro ardore potrebbe resistere ancora per un po’, ma intanto il Bitcoin potrebbe scomparire molto rapidamente – è così che funziona quando si ha a che fare con una bolla speculativa. Adesso, quindi, è il momento di imparare qualche lezione economica prima che l’intero fenomeno venga dimenticato. Ne ho raccolte 5:

1) Una moneta senza governo piace ai fuorilegge

L’offerta legale ha la copertura di uno Stato che batte moneta. Il governo ha un interesse di proprietà nel mantenere una valuta affidabile, e ha anche il potere necessario per farlo. Può regolare gli istituti di credito, punire le truffe e creare nuova moneta per tenere il sistema a galla.

Il Bitcoin non ha nessuna di queste protezioni. Al contrario, i governi sono ostili e indifferenti. Per chiunque operi nell’economia legale, la mancanza di garanzie ufficiali è un grosso problema. Per tutti quelli che operano nell’economia illegale, invece, l’estranietà di un sistema alla legge è un fattore positivo. Non ci sorprende, dunque, che l’unico vero business capace di campare grazie ai Bitcoin sia stato Silk Road, un sito di commercio di droghe e medicinali illegali che è stato chiuso di recente.

2) La febbre speculativa può infettare quasi ogni cosa

Il Bitcoin è un bersaglio abbastanza improbabile. Dopo tutto, più il valore della potenziale-forse-futura-valuta cresce, meno essa appare come una reale valuta – quindi cresce il rischio che questa perda tutto il suo valore il giorno in cui gli speculatori si stancheranno (o rifletteranno).

David Yermack della New York University’s Stern School of Business ha spiegato in una recente pubblicazione che il valore instabile del Bitcoin – negli ultimi tre mesi, il suo prezzo in Dollari è quadruplicato, poi è quasi dimezzato e poi cresciuto di nuovo del 50% – fa sì che esso non possieda due delle tre caratteristiche fondamentali delle valute: il Bitcoin non è né un meccanismo affidabile di immagazzinamento di valore, né un’utile unità di conto.

Yermarck dice gentilmente che il Bitcoin soddisfa la terza caratteristica – può, cioè, essere utilizzato come mezzo di scambio. Ma se gli speculatori stessero pensando consciamente, se ne starebbero ben lontani da ogni presunta valuta non accettata dalle banche. Dopo tutto, le banche sono coinvolte in quasi tutte le transazioni economiche al giorno d’oggi.

3) L’attuale sistema monetario merita qualche critica

Il Bitcoin è la risposta sbagliata ad una domanda giusta: che cosa si può fare per rendere questo sistema monetario meno folle ? Dopo che così tante banche hanno avuto bisogno di essere salvate nel 2008, e dopo 5 anni consecutivi di strane politiche monetarie, è chiaro che la domanda sia legittima. C’è chiaramente qualcosa che non va.

Le persone possono essere perdonate per pensare che i governi, banche centrali comprese, abbiano portato avanti il sistema monetario in maniera così sconsiderata che una moneta non legata ad alcun governo possa essere migliore, ma questa è la risposta sbagliata. L’unica risposta praticamente corretta è migliorare il modo in cui il governo gestisce il sistema monetario.

Le banche centrali sembrano aver imparato come ridurre la volatilità dei prezzi al consumo, che è stata la piaga dei primi decenni in cui venne introdotta moneta puramente fiduciaria nel sistema. Ora le autorità monetarie devono capire come ridurre la volatilità nei prezzi degli asset finanziari, nei flussi di credito e nei tassi di cambio. E i tassi di interesse minimi dovrebbero essere abbastanza alti da dare ai risparmiatori un reale guadagno.

4) La moneta non viene capita

In effetti, la moneta è un concetto complicato. È un “gettone sociale” così come uno strumento economico. È un deposito di valore, ma questo stesso valore è in costante cambiamento. È considerata un asset solido e sicuro – “mettere i soldi al sicuro in banca”, si dice – ma le banche non possono in realtà promettere di poter liquidare i conti correnti.

Io, personalmente, capisco tutti coloro i quali non vogliono nemmeno provare a capire come funziona la moneta, ma l’ignoranza monetaria può essere pericolosa. Molti di quelli che investono in Bitcoin lo scopriranno, a loro costo personale.

L’intera economia ha pagato caro per errori simili fatti da banchieri centrali e governanti. Essi non hanno realmente considerato i rischi della speculazione e della creazione di “credito selvaggio” fornito da istituti finanziari non pubblici. Se lo avessero fatto, non ci sarebbe stato il bisogno di trasforamare tanti di questi istituti da “privati” in “quasi pubblici”.

5) Troppa energia imprenditoriale viene sprecata

Il Bitcoin è, sostanzialmente, pigra speculazione, ma ha ispirato una gran quantità di lavoro attivo. Questo piccolo Business – un anno fa il suo valore era pari a 100 milioni di Dollari, oggi siamo a 10 miliardi – ha portato alla nascita di una miriade di siti Internet con una quantità infinita di commenti appassionati e zelanti
Il programmatore originale, i produttori di nuovi Bitcoin ed i creatori di un notevole numero di piattaforme per lo scambio di Bitcoin stanno tutti molto bene adesso.

Una società nella quale nessun progetto avrebbe mai attratto questa sorta di attenzione, l’intelligenza e l’ambizione sarebbero qualità moribonde. La Bitcoin-mania dimostra, invece, che la nostra società è ancora piuttosto viva. È però abbastanza scoraggiante vedere che gran parte del buono che c’è nella nostra economia sia diretto verso qualcosa così sbagliato.

 

Articolo originale (in lingua Inglese) tradotto da Reuters.com

 

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