Il Costo Della Crisi In Italia

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L’Italia risulta essere uno dei paesi che più ha sofferto, in termini di disuguaglianza nel reddito, l’ultima crisi economica (o, se preferite, le ultime due)

Sommando gli effetti atroci della crisi del 2008 e di quella del 2011 (riteniamo sia corretto distinguere lo scoppio della bolla dei sub-prime in America e la crisi del debito pubblico in Europa), l’indicatore più famoso per misurare la disuguaglianza nel reddito tra gli agenti economici ci dà un messaggio ben chiaro:

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Notate la top 5: la crisi ha fatto esplodere la disuguaglianza economica in Portogallo, Italia, Grecia, Spagna e… Stati Uniti.

Ora, se chi ci legge ha qualche idea di che cosa spinga (o meno) la disugaglianza nei redditi in un’economia, non ci saranno sorprese nel vedere che gli USA si trovano insieme a paesi in stagnazione economica.

Per tutti gli altri, vogliamo seguire il consiglio apparso su Il Sole 24 Ore pochi giorni fa: spegnete la TV e studiate, e il mondo sarà un posto migliore.

 

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2 Comments on "Il Costo Della Crisi In Italia"

  1. Ci risiamo.
    Disoccupazione al 11,5%, MA SCENDE PER GLI STESSI MOTIVI GIA’ DETTI IL MESE PRIMA!
    Sono sempre gli INATTIVI che NON ricercano piu’ il lavoro a far scendere il tasso di disoccupazione.

    Il tasso ora è al 11,5 ma COME per il mese scorso la motivazione della discesa è la stessa se andiamo a decifrare i dati.

    Inattivi aumentati (escono quindi dalla platea disoccupati perchè non cercano + lavoro, tanto non lo trovano neanche con il job act e se ne fanno una ragione)

    e ancor peggio gli occupati diminuiscono : -39.000

    Se facciamo poi il conto complessivo da inizio anno, gli inattivi sono aumentati del 2,5%. Sommato il 2,5% all’11,5 tasso disoccupazione attuale si raggiunge quel famoso 13% che è la disoccupazione record dell’anno scorso. Ecco spiegati i dati. Siamo sempre lì.

    Polletto, Ichino e Renzo si complimentano insieme alla Rai che ne da notizia.

    Un po’ come la fiducia dei consumatori italiani, va sempre su, su su’… ma come è che poi i consumi di fatto non aumentano?

    Andiamo avanti.

    • Lo so è ridicolo, del resto il dato sulla disoccupazione è un’informazione così facile da manipolare che i politici ci vanno a festa.
      Tra l’altro, possiamo assumere che gran parte delle persone che ci dà questa informazione sui disoccupati non sappia minimamente di che cosa si stia parlando ?
      Escludiamo Ichino che, teoricamente, qualcosa più degli altri dovrebbe saperne. Ma Poletti e Renzi capiscono realmente come è calcolato il tasso di disoccupazione ? Mi viene facile pensare che tutti i signori che si sono espressi sul tema amino prenderci in giro, ma a volte è ancora più facile credere che, in realtà, gran parte della classe dirigente italiana sia formata da incapaci totali

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