Già dalla prima lettura dell’IPO vi avevamo detto che, senza cambiamenti importanti, la quotazione di Twitter a Wall Street avrebbe solo creato problemi al popolare social network: improvvisamente i trader si sono accorti che dietro a quell’uccellino azzurro c’è qualche problema

Ve l’avevamo detto poche ore dopo la pubblicazione dell’IPO (come potete vedere qui): Twitter è nei guai.
Ma il mercato è strano e, dato che ha ragione anche quando ha torto, il primo giorno di quotazione per TWTR è stato un grandissimo successo (noi, ovviamente, siamo rimasti molto perplessi, come potete rileggere in questo post).

Ma il tempo sistema sempre tutte le cose e, dopo la diffusione degli ultimi dati trimestrali, Twitter è crollato già in fase di pre-mercato del 17%.
Se poi prendiamo il massimo raggiunto nella giornata di ieri il calo diventa ancora più mostruoso: -25%:

Che cosa mai avranno letto gli investitori nella relazione trimestrale ? Messaggi satanici ? La decisione di Twitter di abbandonare il social business per gettarsi su quello di prosciutti e salami ? Un indebitamento spaventoso ?
No, non ci sono riferimenti al demonio, cambiamenti di business clamorosi o indebitamenti “alla Grecia” (anzi, per dirla tutta, la situazione patrimoniale sembra essere davvero solida).

C’è solo un piccolo grafico che, a chi segue Sokratis da abbastanza tempo (o, comunque, a chi ha riletto i nostri vecchi post su Twitter citati all’inizio di questo articolo) non sarà affatto nuovo, ovvero quello sul numero di utenti:

La crescita di Twitter sta rallentando, il numero di utenti registrati che accede a Twitter è diminuito nel quarto trimestre 2013:

Vogliamo fare un confronto con Facebook ?

Twitter scenderà ancora, tanti analisti prima della quotazione prevedevano un valore massimo di 20$ per azione, è questo il price-target a cui il titolo punterà se non arriveranno importanti rivoluzioni per il social network.