Viviamo in un Paese dove, ormai, ci è stato inculcato il principio secondo cui chi non paga le tasse è sempre e comunque un pericoloso evasore da perseguire, possibile che sia tanto difficile capire che non è esattamente così ?
Il Viceministro dell’Economia e responsabile economico del Pd Stefano Fassina ha “osato” dire ieri che sì, in Italia esiste il fenomeno dell’evasione fiscale di sopravvivenza.
Non l’avesse mai detto, in poche ore tutti i rappresentanti della peggiore politica hanno fatto a gara per partecipare al tiro al bersaglio contro Fassina, da chi scrive su giornali (che non voglio nemmeno citare per la tristezza) che “Fassina giustifica l’evasione” o “Fassina strizza l’occhio agli evasori fiscali” a chi addirittura, come la signora Camusso, si lancia in giudizi di pietra: “Quello di Fassina è stato un grave errore politico”.
Errore politico ? Ma scusate cosa dovrebbe saperne una sindacalista degli errori politici ? E soprattutto, in che modo questo dovrebbe richiamare l’attenzione di un sindacato ? Non sarà forse che in Italia si fatica a vedere la differenza tra i sindacati ed i partiti ?
Devo ammettere che questa è la prima volta che mi trovo d’accordo con un’opinione economica espressa da Fassina (che, come ampiamente dimostrato da Keynes Blog e da lavoce.info, spesso se ne esce con dichiarazioni economiche non veritiere e contraddittorie), quello che il Vice Ministro dell’Economia ha detto ieri è una sacrosanta verità, è come se qualcuno avesse convocato una conferenza stampa per dichiarare al mondo che sì, due più due fa proprio quattro.
Del resto, anche la famosa curva di Laffer sembra dare ragione a chi sostiene la teoria dell’evasione di sopravvivenza:
State bene attenti a quanti criticheranno le parole di Fassina nelle prossime ore, avrete a disposizione un’esilarante prova dell’incompetenza ed ipocrisia di chi ci governa.
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