Italia: i “prestiti pericolosi” delle banche italiane sono in continua crescita

banca d'italia

Mentre lo spread continua a scendere grazie al ritmo che la BCE ha dato ai mercati, il numero di prestiti che non vengono rimborsati alle banche italiane è in continua crescita, ma nel Bel Paese tutto va bene per la finanza

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Avevamo già espresso una preoccupazione simile per le banche spagnole, ora purtroppo dobbiamo parlare di un problema simile (seppur molto più contenuto) per l’Italia:

Da quel famoso Luglio 2012 in cui Draghi disse al Mondo che avrebbe fatto tutto quello in suo potere per salvare l’Euro, le due linee qui sopra hanno assunto un andamento divergente:

- crescono i “bad loans” delle nostre banche

- ma lo spread sui titoli di Stato ignora completamente il problema, dipendendo unicamente da Draghi

Per “bad loans” intendiamo quelli che in gerco tecnico si definiscono Non Performing Loans (NPL)“, cioè crediti la cui riscossione viene considerata “poco probabile”.
Sintetizziamo, più gli NPL crescono più è probabile che una banca abbia bisogno di un “aiutino” pubblico (anche se il sistema del bail-in “alla Cipro” che l’Eurozona sembra andare verso una soluzione privata), e da dove arriverebbero i soldi per questa operazione ? Ovviamente da un emissione di titoli di Stato ad hoc (esattamente come i Monti Bond per MPS) e, dunque, con un aumento di debito pubblico.
Quello che vogliamo dire è che, in caso di necessità da parte anche solo di una banca italiana, la linea verde raggiungerà di nuovo quella rossa nel grafico precedente (spread a 600-700 punti).
Se questa è un’economia sana, beati quelli che riescono a dormire tranquilli, non conoscendo i rischi del sistema.

 

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