Italia: rallenta la caduta del PIL

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Forse il fondo del baratro è vicino, i dati trimestrali e annuali sul PIL ci mostrano un evidente rallentamento della recessione, che comunque sembra proprio non volersene andare

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Cerchiamo di capirci, il PIL è forse la variabile economica più reale che ci sia, non siamo di fronte all’andamento di un listino azionario: la conseguenza è che un PIL in caduta non può rimbalzare, siamo infatti di fronte ad un valore storicamente molto poco volatile nel tempo (parliamo, ovviamente, del PIL reale).

Il PIL trimestrale diminuisce dello 0,2% (ci si aspettava un -0,6%):

Se non succederà nulla di strano nei prossimi mesi, il dato trimestrale potrebbe cominciare a crescere molto timidamente prima della fine dell’anno.

Il dato annuale è invece ancora molto basso (-2%), ma la caduta libera sta rallentando:

Ecco come l’Istat riporta la notizia:

Nel secondo trimestre del 2013 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2005, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e del 2,0% nei confronti del secondo trimestre del 2012.

Il calo congiunturale è la sintesi di diminuzioni del valore aggiunto in tutti e tre i grandi comparti di attività economica: agricoltura, industria e servizi. Il secondo trimestre del 2013 ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al secondo trimestre del 2012.

La variazione acquisita per il 2013 è pari a -1,7%.

Nello stesso periodo il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,4% negli Stati Uniti e dello 0,6% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si è registrato un aumento dell’1,4% sia negli Stati Uniti sia nel Regno Unito.

Più vediamo questi dati, più ci convinciamo che la ripresa ci sarà, ma sarà lentissima.

PS: per la cronaca, siamo all’ottavo trimestre di fila di recessione, un record negativo assoluto per l’Italia

 

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