Adesso per MPS si fa davvero dura, la fondazione Montepaschi ha bocciato l’aumento di capitale e, a questo punto, le alternative sul tavolo sono davvero poche
La fondazione MPS guidata da Antonella Mansi ha riportato una “vittoria” (se così si può chiamare) contro Alessandro Profumo (Presidente del gruppo Monte dei Paschi di Siena).
Il fatto è che questo aumento di capitale era stato pensato come “salvataggio privato” della banca, in quanto gli interessi sui debiti (Monti bond + Tremonti bond) stanno letteralmente spolpando viva la banca più antica del Mondo.
In un Mondo normale, MPS sarebbe già fallita da tempo. Ma, siccome non siamo in un Mondo normale, ci tocca prendere in considerazione altre possibilità.
Tecnicamente, l’aumento di capitale non è stato bocciato, è stata bocciata la proposta di approvare l’aumento di capitale a Dicembre, il che significa, banalmente, che questa operazione è stata semplicemente rinviata alla prossima Primavera.
In tutta questa tattica del “prendere (o perdere) tempo”, c’è un grosso problema: i Monti bond vanno rimborsati entro il 2014, altrimenti diventeranno “aiuti di Stato”.
Si sa che l’Europa non ama questo strumento, per questa ragione si cerca sempre di scoraggiare l’utilizzo di aiuti di Stato con vincoli legali pesanti quali, uno su tutti, la nazionalizzazione di MPS.
In sostanza, gli aiuti di Stato porterebbero lo Stato a diventare il primo azionista della banca, cosa che converrebbe alla fondazione (che ormai è praticamente rimasta in mutande), alla politica (c’è quel leggero problemino del conflitto di interessi con il PD di cui Bersani l’anno scorso non voleva nemmeno sentir parlare, chissà che cosa ne pensa Renzi), agli azionisti di minoranza di MPS e a tutti i correntisti.
A chi non converrebbe la nazionalizzazione ? A tutti gli altri, quindi circa il 99% della popolazione Italiana.
Indovinate come andrà a finire.
Vi ricordiamo una frase di Paul Krugman che spiega bene quello che sta succedendo a MPS e che è successo (e succederà) ad altre banche nella Storia:
“Un investimento rischioso per una grande banca può essere paragonato al lancio di una moneta: se esce testa l’investimento va bene e la banca ci guadagna, se esce croce la banca ci perde ma tanto pagano i contribuenti, in ogni caso la banca non paga“
PS: nel caso improbabile di fallimento di MPS, potremmo vedere il famoso meccanismo del bail-in in stile Cipro approvato dall’EcoFin pochi giorni fa (per approfondimenti fate click qui).
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