Pd, malato terminale nel momento peggiore

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Prima la non vittoria alle elezioni, poi la non elezione di Marini e ieri, clamorosamente, la non elezione di Prodi. La fine degna di un non partito

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Personaggi come Rosy Bindi (da ieri ex Presidente del Pd) non hanno mai dato l’idea di incarnare il vero ideale “di Sinistra”, e come la Bindi tanti altri. Ieri sera è morto il Partito Democratico, inteso come Partito Democratico-Cristiano. Per qualche ragione che lascio individuare ai politologi, un partito così non ha mai funzionato.

Qualcuno invoca un ritorno al PDS (escludendo di fatto la componente Cattolica dal Partito), altri fanno finta di niente, altri invece descrivono un Pd diviso in tre parti: Renziani, Bersaniani, D’Alemiani.

I Bersaniani sono KO, i Renziani giurano di non aver tradito nessuno. Se questo è vero i “traditori” sono i D’Alemiani, e lo capiremo se il Pd proporrà Massimo D’Alema al Colle.

Quello che deve fare il Pd, in realtà, è smettere di proporre candidati. Sì perchè non esiste un candidato capace di mettere d’accordo le tre anime del Pd, lascino perdere. Conviene a questo punto appoggiare il candidato di qualcun altro, che sia Rodotà o che sia la Cancellieri.

Un’ultima cosa, qualcuno si stupisce per le dimissioni di Bersani ?
Eppure noi, il 2 Aprile scorso, avevamo scritto:

Insomma da Bersani arriva apertura per il nome del Colle, ma non al 100%. Ma quanto a lungo rimarrà Bersani ? Qualcuno sospetta che, dopo la nomina del nuovo Presidente della Repubblica, farà un passo indietro; la ragione principale sarebbe l’interesse a “piazzare” al Quirinale un bersaniano (ad esempio Prodi) di fiducia, per non perdere un ruolo centrale nella scena politica

Oggi ci sarà la quinta votazione e, se non dovesse bastare, si andrà anche alla sesta nel pomeriggio, assisteremo ad un’altra giornata di ordinaria follia in Parlamento ?

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