Perchè il 2014 potrebbe essere un grande anno per il Dollaro

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Una previsione sull’andamento di una valuta su 12 mesi non è mai semplice da fare, ma è interessante notare che, effettivamente, per ora ci sono almeno 3 ragioni per essere rialzisti sul Dollaro USA

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Come riporta una discussione sul sito di BlackRock (il più grande investitore del 2013, come rivelato al Mondo dall’Economist di recente in una delle sue settimanali copertine), ci sono, attualmente, almeno tre grosse ragioni per credere che il 2014 sarà l’anno del Dollaro, nel senso che la valuta americana dovrebbe apprezzarsi notevolmente rispetto alle altre (Euro compreso ? Staremo a vedere); vediamo i 3 punti insieme:

1) L’economia americana sta migliorando: per quanto deludente rispetto alle attese di molti, l’economia americana sta crescendo ad un passo più rapido rispetto alle altre economie “mature”: nel 2014 si parla di una crescita pari all’1% per l’Eurozona, al 2% per il Giappone e superiore al 2,5% per gli USA.

2) Rallentamento della politica monetaria espansiva americana (e, probabilmente, fine del Quantitative Easing): quando la base monetaria di un Paese cresce, normalmente, si genera inflazione. Questo non è stato mai vero negli ultimi anni (anche se lo scenario per il 2014 potrebbe cambiare, come abbiamo scritto qui) e, comunque, il rallentamento del Quantitative Easing attraverso l’agoniato tapering dovrebbe portare ad un “rallentamento della debolezza del Dollaro”.
A questo punto vedremmo una cosa molto interessante: con il cessare del QE qualcuno comincerebbe a credere che la Federal Reserve sia pronta ad alzare i tassi di interesse (cosa che non dovremmo vedere, in realtà, per un paio di anni nelle previsioni di Janet Yellen), la sola convinzione che questo accadrà potrebbe portare il Dollaro ad apprezzarsi rispetto alle altre valute.
Vorremmo sottolineare il condizionale “potrebbe”, molto dipende anche dal comportamento dell’inflazione durante l’anno (per chi è meno pratico: un aumento dell’inflazione porta la moneta a svalutarsi, e vice versa).

3) Le altre valute sono sopravvalutate: analizzando i dati OCSE sull’indice della parità del potere di acquisto, il fatto che ci siano valute molto forti rispetto al Dollaro USA è palese. Il Franco Svizzero ed il Dollaro Australiano hanno una sopravvalutazione del 25% rispetto al Dollaro Americano, per la Sterlina Inglese siamo a +15%, il Dollaro Canadese è a +10% e l’Euro a +5%. Delle valute più importanti del globo, solo lo Yen è al di sotto del Dollaro Americano, questa è una buona ragione per attendersi una correzione (anche se tutto dipende dalle singole politiche monetarie legate a queste valute, naturalmente).

Insomma, da BlackRock viene l’invito a porre la nostra attenzione su questi tre fattori che potrebbero muovere il Dollaro nei prossimi mesi; ognuno di questi implica conseguenze, cause e concause molto complesse e, per questo motivo, vi invitiamo a non considerare come oro colato queste previsioni, ma, semplicemente, a non rimuoverle dalla vostra mente nel momento in cui il Dollaro dovesse cominciare ad apprezzarsi sul serio.

 

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