Portogallo: il peggior debitore d’Europa ?

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Più delle ridicole previsioni di chi governa, forse dovremmo fidarci di quelle fatte dai grandi fondi di investimento: ecco perchè uno di questi hedge fund ha pubblicamente scaricato i bond Portoghesi

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In tutte le economie, la differenza tra le previsioni economiche ufficiali fatte dallo Stato e quelle degli hedge fund è, di solito, piuttosto evidente.
La ragione è semplice: mentre i burocrati dello Stato prenderanno sempre il loro lauto compenso mensile a prescindere da come svolgono il loro lavoro (in Italia ne sappiamo qualcosa), quelli che devono davvero metterci la faccia ed il portafoglio sono coloro che investono nei titoli di Stato di un Paese.Certo, questo non vuole dire che le opinioni dei grandi fondi di investimento e delle banche d’affari siano perfetti e sempre in buona fede, ma per capire a fondo la condizione economico-finanziaria di un Paese occorre consultare anche i famosi mercati, vale a dire l’insieme di quelli che il grano lo devono mettere per davvero, a loro rischio e pericolo.

Detto questo, oggi ci occupiamo del Portogallo.
Qualcuno dice che Lisbona sia uscita dal tunnel:

Portugal GDP Growth Rate

E, dal famoso discorso del Luglio 2012 di Mario Draghi (quello in cui il Presidente della BCE affermò di essere disposto a fare qualsiasi cosa per salvare l’Euro), anche la pressione sui titoli di Stato Portoghesi è calata notevolmente:

Portugal Government Bond 10Y

Ma siamo sicuri che i mercati stiano valutando bene il rischio-Portogallo ? No perchè, a guardare l’andamento dei rendimenti dei titoli di Stato dei Paesi europei periferici, si riesce facilmente ad individuare un trend comune, a mostrare che – per ora – i mercati si fidano alla grande della BCE e di Draghi.
Domanda: questa fiducia è ben riposta ?
Quelli diTortus Capital Management, un noto gestore di hedge fund, sentono puzza di bruciato. David Salanic ha recentemente voluto spiegare, documentare e firmare tutte le sue preoccupazioni riguardo alla tenuta finanziaria portoghese.

Ecco il documento di cui parliamo:

In alternativa, potete vedere lo stesso file facendo click qui.
In 64 pagine Salanic distrugge ogni possibile certezza che Lisbona e Bruxelles hanno sulla liquidità portoghese; quello che afferma è, in sostanza, che i titoli di Stato portoghesi sono destinati a crollare nel prezzo al primo segnale di cedimento e, dunque, non è saggio comprarli adesso.

Ecco gli errori di valutazione che, secondo Salanic, i mercati commettono quando si pensa al Portogallo:

  • Errore #1: l’economia portoghese ha “svoltato l’angolo”: ci si aspetta un futuro di crescita
  • Errore #2: l’export può salvare il Portogallo
  • Errore #3: il bond exchange Portoghese è stato un successo
  • Errore #4:il coinvolgimento del settore privato nella ristrutturazione del debito (il famoso “PSI“) porterebbe alla ricapitalizzazione delle banche portoghesi
  • Errore #5: il PSI portoghese creerebbe rischi di contagio
  • Errore #6: il Portogallo non ha altri “debiti occulti”
  • Errore #7: la ristrutturazione privata (o PSI, appunto) del debito pubblico Greco è stata solo un errore

Quello su cui si è deciso di insistere particolarmente nella relazione al pubblico è la teoria secondo la quale l’attuale status quo non sarebbe sostenibile per il Portogallo e, dunque, le cose sarebbero destinate a peggiorare molto presto (citiamo qui delle frasi del documento):

  • La Troika sostiene che il programma di risanamento dei conti pubblici portoghesi sia in moto, quando in realtà la maggior parte di questo non è nemmeno stato avviato
  • La Troika prevede una forte riduzione del rapporto debito/PIL nel 2014, ma questa è una previsione davvero troppo ottimistica, dato che Lisbona ha rimandato continuamente tanti problemi, aggravando la sua posizione debitoria
  • Il debito pubblico è semplicemente troppo alto per essere considerato sostenibile, ma, per ora, il programma della Troika ha protetto i bond portoghesi; ora che l’Europa
  • Dopo lo stop ad alcune aste di bond portoghesi, nel 2014 il Portogallo avrà carta bianca sui nuovi titoli di debito che potrà mettere in vendita
  • Il Portogallo ha un debito troppo alto sia nel settore pubblico, sia nel settore privato: il tutto è finanziato soprattutto da capitali esteri (vale a dire un capitale che, alle condizioni attuali, non può ridursi o svalutarsi)
  • Le alternative per i lavoratori portoghesi sono due: meno lavoro o salari più bassi; il risultato in entrambi i casi è la crescente precarietà finanziaria di molte persone (in pratica, sembra che l’intero fardello del debito stia pesando soltanto sui lavoratori, e non sugli speculatori – una situazione che difficilmente durerà)
  • Il clima di austerità sta distruggendo il consenso politico, tanto che la Corte Costituzionale è dovuta intervenire su alcune importanti misure di austerity per riportare un po’ di equità nel sistema economico nazionale
  • L’elevato livello del debito sta danneggiando anche le aziende, i cui debiti sono sempre più insostenibili e, nei casi più gravi, portano al fallimento
  • Le aspettative per il lungo periodo sono ancora peggiori di quanto appare attualmente

Infine, la chicca finale: il rapporto debito/PIL in Portogallo è, ufficialmente, pari al 128%. Il problema è che, come spesso accade, c’è il trucco: il vero rapporto dovrebbe attestarsi al 147%:

http://www.zerohedge.com/sites/default/files/images/user5/imageroot/2014/01/portugal%20debt.jpg

Non so voi, ma noi nel guardare questi numeri ci siamo detti che, in fondo, l’Italia non è messa molto meglio del Portogallo per molte cose.
La differenza principale tra Roma e Lisbona è semplice: noi siamo considerati too big too fail, mentre un fallimento del Portogallo avrebbe conseguenze relativamente più piccole sull’Eurozona.

 

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