Uno Strano Segnale Positivo Proveniente Dall’Eurozona

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(ripubblicazione articolo del 16 febbraio 2015)

Vogliamo assicurarci  che questo post non risulti essere troppo tecnico per nessuno dei lettori e, a tal fine, è fondamentale che chiunque stia leggendo questo articolo conosca (almeno sommariamente) la definizione di aggregati monetari e i diversi tipi di aggregati presenti in un’economia.

Partiamo da Wikipedia:

In economia gli aggregati monetari sono grandezze aggregate che esprimono la quantità complessiva, esistente in un determinato momento nel sistema economico, di moneta e di attività finanziarie che, per il loro grado di liquidità, possono svolgere le stesse funzioni della moneta

Gli aggregati monetari, dunque, ci dicono quanta moneta (o simile) è presente in un’economia.

Ora, abbiamo 4 tipi di aggregati monetari, sempre da Wikipedia:

  • M0 (o base monetaria), che comprende la moneta legale, ossia le banconote e le monete metalliche che per legge devono essere accettate in pagamento, e le attività finanziarie convertibili in moneta legale rapidamente e senza costi, costituite da passività della banca centrale verso le banche (e, in certi paesi, anche verso altri soggetti);

  • M1 (o liquidità primaria), che comprende le banconote e monete in circolazione (il circolante), nonché le altre attività finanziarie che possono fungere da mezzo di pagamento, quali i depositi in conto corrente, se trasferibili a vista mediante assegno, e i traveler’s cheque; non vengono fatte rientrare in questo aggregato le banconote e monete depositate, quindi non in circolazione, per evitare il doppio conteggio, una volta come banconote e monete, l’altra come depositi in conto corrente;sa

  • M2 (o liquidità secondaria), che comprende M1 più tutte le altre attività finanziarie che, come la moneta, hanno elevata liquidità e valore certo in qualsiasi momento futuro (essenzialmente i depositi bancari e d’altro tipo, ad esempio quelli postali, non trasferibili a vista mediante assegno);

  • M3, che comprende M2 più tutte le altre attività finanziarie che come la moneta possono fungere da riserva di valore; si tratta essenzialmente delle obbligazioni e dei titoli di stato con scadenza a breve termine (come i BOT italiani)

Pensate a questi aggregati come ad una matrioska.
Aprite l’M3 e troverete l’M2, aprite l’M2 e troverete l’M1, aprite l’M1 e troverete l’M0.

Capite bene, dunque, che l’aggregato monetario più importante in questo gioco è quello che contiene tutti gli altri, ovvero l’M3.

Nell’M3 troviamo la moneta fisicamente esistente, quella che esiste solo sulla carta (c/c, assegni, depositi, ecc.) e titoli di credito. L’M3 è la migliore rappresentazione dello stato di salute di un’economia, è forse un indicatore ancora più importante del PIL.

L’M3, fra le altre cose, anticipa il movimento del PIL.

Insomma, stiamo parlando di un valore fondamentale, e tutta questa introduzione ci serve a far capire questo grafico a tutti i lettori:

M3 eurozone

Stiamo assistendo ad una rottura secca del trend ribassista che ci ha accompagnato negli ultimi due anni.

E attenzione: tutto questo sta accadendo PRIMA del QE europeo.

Come dicevamo nel titolo, questo è un segnale stranamente positivo per la nostra economia. Se Bruxelles avrà, per una volta, l’intelligenza di non mettere il bastone fra le ruote alla ripresa come fece inventandosi la “crisi del debito pubblico”, forse il ciclo economico potrà tornare a fare il suo lavoro anche in Europa.

 

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