USA: grande attesa domani per la conferenza stampa di Bernanke

ben bernanke fed

Cosa può essere cambiato in 20 giorni per le prospettive economiche della Federal Reserve ? Probabilmente niente, ma domani sera non si escludono sorprese

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Dieci minuti esatti dopo la chiusura di Wall Street (per cui alle 22:10, ora Italiana), il Presidente della Fed Ben Bernanke prenderà la parola in occasione di una conferenza organizzata per festeggiare i 100 anni dall’istituzione della banca centrale Americana.

In una nota della Federal Reserve, si legge esplicitamente: “Il Presidente pronuncerà un lungo discorso, sarà poi a disposizione dei giornalisti per rispondere a delle domande”.

Questo è molto importante: in condizioni normali non ci sarebbero ragioni per rispondere a domande dei giornalisti durante un evento simile. Ci sembra evidente quindi che il centenario della Federal Reserve sia soltanto una scusa per tornare a parlare del tema che sta infiammando maggiormente i mercati finanziari (che non a caso saranno chiusi mentre Bernanke parlerà) nelle ultime settimane: il tapering del QE, ovvero la riduzione del programma di acquisto del debito pubblico USA da parte della Fed.

Cerchiamo di arrivare preparati all’evento di domani sera ricordando gli ultimi avvenimenti:

1) Venti giorni fa, Bernanke ha annunciato la seria possibilità di un rallentamento del QE (il tapering) già nel 2013, per poi fermare le macchine stampa-dollari nel 2014.

2) Nei venti giorni successivi, tutti i membri del board della Fed (escluso Bernanke) si sono prodigati per far capire al Mondo che non è stata presa ancora alcuna decisione a riguardo, e che tutto dipenderà da come si comporterà l’economia in futuro.

3) L’ultimo “job report” ha evidenziato un aumento della disoccupazione dal 7,5% al 7,6%, accompagnato però da una crescita notevole dei posti di lavoro creati dal settore industriale e da quello dei servizi.

Su questi tre passaggi si concentrano tutte le opinioni dei principali analisti, c’è chi dice che Bernanke stesse soltanto bluffando, e c’è invece chi crede che le intenzioni della Fed siano serie.

C’è poi chi si dispera, come il premio Nobel Paul Krugman, che teme che la Fed stia per commettere un errore storico.

Insomma, qualcuno avrà ragione e qualcuno avrà clamorosamente torto, domani ne sapremo di più.

 

 

 

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