Credit Suisse: “Attenti, il Portogallo è al collasso”

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Secondo la banca in Portogallo la Troika dovrà intervenire ancora una volta, mentre il Mondo guarda preoccupato verso Madrid, il vero problema rischia di essere Lisbona

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Tecnicamente, non ci sarà un secondo salvataggio. Vedrete che nel 2013 (o nel 2014) l’UE si inventerà un nuovo termine ad hoc per riferirsi al fallimento degli Stati membri. Un mezzuccio per tenere buoni i mercati e i piccoli investitori, vediamola così.

In particolare Credit Suisse prevede che l’UE metterà a disposizione una linea di credito straordinaria per il Portogallo, il quale sarà naturalmente obbligato ad inasprire le proprie politiche di austerity.

In particolare questo “non salvataggio” avrebbe un importante valore psicologico, sia per i mercati, sia soprattutto per le piazze. Infatti negli ultimi giorni in Portogallo si è diffuso il tormentone del “Non dipendiamo da Bruxelles”, con questa farsa (perchè di farsa si tratta) la Troika pensa di trovare un buon compromesso che vada bene a tutti.

La linea di credito è un mezzo di finanziamento particolare, in quanto l’UE metterebbe a disposizione una certa somma di denaro per il Portogallo, il quale poi potrebbe decidere autonomamente in quanta parte usare tale somma (con importanti effetti sugli interessi da pagare).

Come vi avevamo già detto, Lisbona era già riuscita a strappare un accordo più accomodante con l’UE, anche soprattutto per lo stop all’austerità imposto dalla Corte Costituzionale (eh già, in Europa si fanno leggi nell’interesse di chissà chi, e capita di dimenticare la Costituzione).

Vi terremo aggiornati sulla questione Portoghese nei prossimi giorni con altre analisi autorevoli.

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