Islanda: il “Partito dei Pirati” entra in Parlamento

pirati islanda

Mentre tutti commentano la vittoria del partito conservatore di Bjarni Benediktsson, parliamo di un altro fatto interessante: il partito di protesta dei “Pirati” entra ufficialmente in Parlamento

Premessa

Ma come, l’Islanda non era il paradiso del populismo contro le banche ? Come può solo esistere un “Partito dei Pirati” in una nazione del genere ? La risposta è presto detta: non fatevi ingannare dalle balle colossali che circolano, specialmente sui social network, sulla presunta “Rivoluzione Islandese”, cosa che non è infatti mai avvenuta, come vi abbiamo già spiegato.

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A sinistra, la co-fondatrice del “Partito dei Pirati”: Birgitta Jonsdottir

 

Le elezioni politiche in Islanda

Torniamo a noi, l’ex leader dell’opposizione Bjarni Benediktsson sarà il prossimo Presidente dell’Islanda, ma sarà costretto ad un “governo di coalizione” (ci metteranno anche loro due mesi per formarlo ?).
Dall’Ansa:

il partito dell’Indipendenza (destra) ha ottenuto il 26,7% dei voti e il partito del Progresso (centrista e agrario) ha avuto il 24.3%; entrambi ottengono lo stesso numero di seggi, 19, mettendoli nella posizione di negoziare un governo di coalizione. Pesantemente sconfitti i due partiti che avevano dato vita al precedente governo. L’Alleanza (socialdemocratica) perde più della metà della sua rappresentanza con 9 deputati mentre il Movimento verde di sinistra ha ottenuto 7 seggi. Il partito Avvenire radioso (pro-Ue) ha avuto 6 seggi e il partito pirata 3

Ecco, a parte i numerosi commenti che potremmo fare sulla debacle dei partiti a favori dell’UE e dell’euro, concentriamoci sui famosi “Pirati”. I Pirati Islandesi sono paragonabili ai Pirati Tedeschi, simili per molti versi all’Italiano Movimento 5 Stelle. Sono movimenti che nascono come “protesta popolare”, fino a formare veri e propri partiti con regole e programmi precisi.

Ma qual è il fulcro della protesta dei Pirati Islandesi ? In Germania si parla di un’ “Europa fannullona”, in Italia di “una classe politica morta e corrotta”, in Islanda la protesta principale sembra essere “Aboliamo queste leggi da ancien régime”.
A cosa si riferiscono i Pirati ? Si riferiscono soprattutto al mondo di Internet, pieno di censure e di restrizioni che “isolano” le aziende Islandesi rispetto al resto del Mondo.
E in effetti in Islanda Internet è disciplinato in un modo piuttosto bizzarro rispetto al resto del Mondo, basti pensare, come esempio lampante, alla legge di cui si è parlato nell’ultimo mese volta a bandire la pornografia da qualunque sito Internet Islandese. Con il 5,1% dei voti i Pirati hanno superato la soglia minima di sbarramento del 5%, ed entrano in Parlamento con 3 eletti.
Vi sembra poco ? Considerate che il partito è nato nel Novembre 2012, per questo il risultato è straordinario.

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