L’opposto dei PIIGS: chi sono i BRIICS

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Conosciamo bene chi sono i PIIGS, ma chi sono i BRIICS ?

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1) Brasile

Punti di forza: il settore primario ha un’importanza storica, ma negli anni 2000 è iniziato il boom dei settori secondario e terziario. Non a caso FIAT punta moltissimo sul mercato dell’auto Brasiliano

Punti di debolezza: la disuguaglianza sociale è un problema sociale ed economico irrisolto, circa il 6% della popolazione vive in baraccopoli (le cosiddette favelas).

2) Russia

Punti di forza: il Comunismo Russo è ormai un ricordo a Mosca. Dopo il default del 1998, la Russia ha saputo rialzarsi nell’era Putin, anche se il reddito pro capite (in netta crescita) rimane tra i più bassi del Mondo.

Punti di debolezza: oltre al basso reddito pro capite, in Russia vi sono zone geograficamente ancora difficili da raggiungere. Soprattutto nella parte Asiatica, mancano importanti infrastrutture, che fanno però gola a ricchi costruttori esteri.

3) India

Punti di forza: i costi per la manodopera in India sono tra i più bassi al mondo, molte multinazionali hanno deciso di delocalizzare le proprie attività nella penisola. Il settore secondario sta avendo un boom senza precedenti per il paese.

Punti di debolezza: come per il Brasile, la disuguaglianza sociale è enorme. Noi occidentali vediamo l’India ancora come un paese diviso in caste, e non abbiamo tutti i torti. Le caste esistono ancora, seppur si siano fatti notevoli passi avanti dal punto di vista legislativo negli anni, le baraccopoli sono troppo diffuse.

4) Indonesia

Punti di forza: dopo la crisi asiatica degli anni 80-90, l’Indonesia si è ripresa grazie alle esportazioni. La disoccupazione è molto bassa (5-6%), il paese sta vivendo un boom economico notevole con tassi di crescita del PIL incredibili se rapportati a quelli europei pre-crisi.

Punti di debolezza: l’assetto finanziario del Paese è piuttosto debole, tanto che si teme un collasso del sistema in caso di crollo della bilancia commerciale nazionale.

5) Cina

Punti di forza: la bilancia commerciale Indonesiana potrebbe crollare proprio per le crescenti esportazioni Cinesi. Ormai quando si parla di “esportazioni” o “manodopera a basso costo” si pensa subito alla Cina. Aziende importanti come Apple e Siemens hanno interamente delocalizzato la propria produzione in Cina riuscendo, da sole, a sostenere l’impressionante avanzata del PIL negli anni.

Punti di debolezza: la qualità della vita in Cina è molto bassa, specialmente al di fuori delle grandi metropoli. Le città sono enormi e sovraffollate (si pensi a Pechino, che, con la periferia, raggiunge una superficie di poco inferiore a quella del Belgio e una popolazione di 20 milioni di abitanti), lo Stato incentiva le famiglie a non avere più di un figlio per coppia. I sindacati sono poco attivi per difendere i lavoratori, ma la situazione è in costante miglioramento

6) Sudafrica

Punti di forza: il mercato delle fonti rinnovabili è estremamente all’avanguardia (il 93% dell’energia nazionale è termica), il settore secondario è in fortissima crescita.

Punti di debolezza: il settore terziario è ancora abbastanza arretrato rispetto al primario e al secondario. La disuguaglianza sociale, nonostante l’abolizione dell’apartheid, è ancora un problema, in misura simile a quanto succede in Brasile.

 

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