Dopo aver spulciato per bene l’ultimo “job report” Americano le ragioni per credere nell’ormai imminenza del tapering sono sempre maggiori, ma è la decisione giusta ?

Abbiamo già avuto modo di commentare insieme l’ultimo “job report” Americano, che ci descrive l’attuale situazione del mercato del lavoro negli USA in modo piuttosto inequivocabile: c’è immobilismo.

Abbiamo capito che il problema può essere diviso in due parti:

1) Il settore privato crea troppi pochi posti di lavoro:

2) Il settore pubblico continua a perdere pezzi:

A questo punto uno potrebbe dire che di fronte ad uno scenario del genere la Fed non può nemmeno pensare di introdurre il suo dannato tapering, e invece lo fa, eccome.
Lo fa e questo suona come una ritirata di Bernanke e compagni, lo fa basandosi sul tasso di disoccupazione (in diminuzione solo grazie alla riduzione del tasso di partecipazione al lavoro):

Quando Bernanke per la prima volta parlò del tapering, molti economisti si sono schierati dalla parte della Fed. Molti, ma non tutti. Tra i dissidenti ce n’è uno che ha il brutto vizio di aver spesso ragione, Paul Krugman, che teme che ci si trovi di fronte ad un “errore Storico”.